Se potessi tornare indietro nel tempo, prenderesti una gomma da cancellare per riscrivere gli errori commessi? O forse, più semplicemente, faresti un salto ai concerti dei grandi del passato senza dover sopportare code chilometriche e prezzi esorbitanti? Prima di preparare la valigia, ti conviene dare un’occhiata alle teorie (e alle stranezze) che girano attorno ai viaggi nel tempo verso il passato.
Perché siamo tanto affascinati dal “ritorno” nel passato?
Da quando esiste il racconto umano, l’idea di poter manipolare il tempo – specie di invertire il suo corso – è una delle più intriganti. Non a caso, la fantascienza ha sfornato libri e film sull’argomento a ritmo incalzante, da “La macchina del tempo” di H. G. Wells a “Ritorno al futuro”. Ma al di là dei viaggi con la DeLorean o dei vortici spazio-temporali alla Star Trek, cosa dice davvero la scienza sul tornare indietro nel tempo?
Viaggiare nel tempo secondo la fisica moderna
Relatività Generale e curve temporali chiuse
La teoria della Relatività Generale di Einstein (1915) descrive come la gravità plasmi lo spazio-tempo. In questa cornice è nato un concetto affascinante: la possibilità di curve temporali chiuse, percorsi che, almeno teoricamente, permetterebbero di tornare a un punto precedente nel tempo.
- Buchi neri rotanti (Kerr): secondo alcune soluzioni, la rotazione di un buco nero potrebbe “arrotolare” spazio e tempo, potenzialmente generando scorciatoie temporali.
- Wormhole: detti anche ponti di Einstein-Rosen, sono passaggi che collegherebbero due punti lontani nello spazio-tempo. Se un estremo di un wormhole subisse una dilatazione temporale diversa dall’altro, si potrebbe creare un varco per (tentare di) tornare indietro.
Stringhe cosmiche
Introdotte dai fisici teorici per spiegare le prime fasi dell’universo, queste enormi “fili” di energia, sottilissimi e potentissimi, potrebbero deformare lo spazio-tempo al punto da consentire – almeno in teoria – una linea temporale che si “chiude” su sé stessa. Un po’ come fare un nodo a un elastico: con la giusta tensione e curvatura, potresti incontrare la tua “versione passata”.
Il cilindro rotante di Frank Tipler
Un’ipotesi affascinante e ormai “classica” nelle discussioni sui viaggi nel tempo è quella del cilindro rotante proposta dal fisico Frank Tipler. L’idea prevede un cilindro estremamente lungo (idealmente infinito) e massiccio che ruoti a velocità molto elevate.
- Come funziona: la rotazione del cilindro deformerebbe lo spazio-tempo, creando una sorta di “vortice” che, in teoria, potrebbe far comparire curve temporali chiuse. In poche parole, viaggiando attorno al cilindro a una certa velocità, si potrebbe finire per tornare a un istante precedente nel tempo.
- I limiti pratici: per realizzare questo scenario servirebbero dimensioni e densità quasi inverosimili (oltre alla capacità di far ruotare una struttura del genere senza distruggerla). Inoltre, la matematica di queste soluzioni spesso richiede un cilindro infinito o effetti quantistici “esotici” per evitare contraddizioni. In ogni caso, resta un modello concettuale molto citato, in cui la Relatività Generale mostra la sua potenziale “tolleranza” per il viaggio nel passato.
Paradossi: i grattacapi più celebri
Il paradosso del nonno (o del nonno infastidito)
È il paradosso più famoso: se torni indietro e “rimuovi” tuo nonno prima che conosca tua nonna, tu non nasceresti. Ma se non nasci, chi compie l’azione nel passato? Questo entra nel regno del paradosso logico, facendo venire un discreto mal di testa ai fisici (e soprattutto ai nonni).
Paradosso della coerenza e principio di autoconsistenza di Novikov
Il Principio di Autoconsistenza di Novikov sostiene che la fisica impedirebbe qualsivoglia cambiamento che crei contraddizioni. Ogni evento nel passato è già “determinato” e tutte le azioni dei viaggiatori nel tempo contribuirebbero a mantenere intatto ciò che è già avvenuto. In pratica, se anche provassi a scombinare la storia, un improvviso intoppo – dal tostapane che ti cade sul piede alla polizia temporale che ti bracca – ti impedirebbe di alterare ciò che deve restare immutato.
Effetti farfalla e cambiamenti minimi
Supponiamo che non esistano vincoli di autoconsistenza stringenti: basta un battito d’ali di una farfalla (o di un moscone indiscreto) per alterare catene di eventi e mutare radicalmente il presente. L’idea è semplice: nel passato tutto è interconnesso, per cui ogni minima interferenza può crescere come una valanga, stravolgendo future linee temporali. Un esempio perfetto? Il racconto “Rumore di tuono” di Ray Bradbury, in cui un minuscolo cambiamento nel passato modifica l’intero futuro.
L’impossibilità pratica (forse…)
Molti fisici, incluso Stephen Hawking, hanno avanzato la cosiddetta Cronologia Protetta: la Natura stessa impedirebbe i viaggi all’indietro nel tempo, bloccandoli prima che possano verificarsi. Il motivo sarebbe semplice: la creazione di un paradosso genererebbe una sorta di cortocircuito logico, così la fisica “difende” la coerenza del cosmo.
Oltre alle considerazioni teoriche, ci sono quelle energetiche: per creare wormhole stabili o stringhe cosmiche a nostro servizio, servirebbero quantità di energia e materia esotica tali da far sembrare i consumi di un acceleratore di particelle un barbecue in giardino.
Non dimentichiamo lo spazio: dove saresti esattamente “100 anni fa”?
Un punto spesso trascurato dalla narrativa fantascientifica è che, per viaggiare realmente nel passato, non basta “spostarsi” nel tempo, ma bisogna tornare anche allo stesso punto nello spazio. La Terra, infatti, non è mai ferma:
- Orbita attorno al Sole: in un anno, compiamo un giro completo intorno alla nostra stella, viaggiando a circa 30 km/s.
- Il Sistema Solare si muove nella Galassia: l’intero “quartiere” cosmico ruota attorno al centro galattico.
- La Galassia stessa si muove rispetto alle altre galassie.
Risultato: se per magia “riavvolgessimo il tempo” di 100 anni, senza compensare la posizione nello spazio, finiremmo in un punto completamente diverso dell’universo, magari nel vuoto cosmico lontani migliaia (o milioni) di chilometri dalla Terra.
Questo aspetto aggiunge un ulteriore livello di complessità: bisognerebbe progettare il viaggio anche dal lato “coordinate spaziali”, sincronizzando con precisione maniacale la posizione in cui vogliamo apparire, altrimenti rischiamo che la nostra “gita nel passato” finisca nello spazio profondo, ben lontani da qualsiasi festa del secolo scorso.
Teorie nuove (e un po’ bizzarre) che sfidano l’immaginazione
Tuttavia, la fantascienza e la curiosità umana non si fermano:
- Memoteca Universale: invece di viaggiare fisicamente nel passato, ipotizziamo una sorta di “banca dati cosmica” dove sono memorizzate tutte le informazioni del tempo. Avendo il giusto “decodificatore quantico”, potresti “osservare” il passato come una proiezione olografica realistica. Non è un vero e proprio viaggio, ma ti permetterebbe di “vedere” ogni istante della storia.
- Salto di Coscienza Retroattivo: qui ci avventuriamo nella filosofia: forse la coscienza non è legata rigidamente al flusso cronologico. Con una concentrazione estrema o con una tecnologia che sfrutti le fluttuazioni quantistiche, la mente potrebbe “saltare” in un corpo del passato (il tuo stesso corpo di anni fa). Cambieresti il corso della tua storia? Oppure la linea temporale si autostabilizzerebbe, lasciandoti prigioniero di una trama già scritta?
- Micro-wormhole Portatili: un’idea tanto folle quanto intrigante: riuscire a creare, in laboratorio, minuscoli wormhole e sfruttarli come “capsule di inversione temporale” tascabili. Basterebbe inserirne uno nel tuo taschino e, non appena commetti un passo falso, salti dentro e riavvolgi i minuti precedenti. Il problema? Se il wormhole tascabile si ingrandisce all’improvviso, rischi di risucchiare tutto ciò che ti circonda in un caotico circolo temporale. Meglio fare test graduali…
Il passato (non) è servito
I viaggi nel tempo verso il passato affascinano la nostra immaginazione e mettono alla prova le nostre più solide teorie scientifiche. Dai buchi neri rotanti ai wormhole, dalle stringhe cosmiche al cilindro di Tipler, dalle proposte più curiose alle ipotesi più stravaganti, quello che emerge è un quadro pieno di paradossi, di sfide ai limiti della logica e di potenziali “scappatoie” nel tessuto dello spazio-tempo.
Forse la Natura non ama scherzare con il passato, oppure lo difende così bene che nessuno riesce a penetrarne i segreti. Nel dubbio, se qualcuno dovesse bussare alla tua porta presentandosi come “il te stesso” da giovane, un pizzico di diffidenza potrebbe essere saggio. In fin dei conti, riparare agli errori è molto più complicato di quanto Hollywood ci abbia abituato a credere… ma sognare non costa nulla!
Stefano Camilloni