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La fisica teorica in un vicolo cieco? La provocazione (ma non troppo) della Hossenfelder

La ricerca teorica in fisica si è lasciata troppo trasportare dalle proprie fantasie verso scenari sempre più ipotetici e meno plausibili a causa in un eccessivo innamoramento per la bellezza della matematica che avrebbe portato i fisici lontano dalla realtà?

Questo, in sintesi estrema, il punto interrogativo alla base di uno dei libri più interessanti usciti in Italia nel 2019 intitolato “Sedotti dalla Matematica” (Raffaello Cortina Editore) a cura di Sabine Hossenfelder, conosciuta nel mondo della ricerca in fisica (e dei suoi appassionati) che attraverso divertenti interviste fa emergere tutta una serie di criticità (e difficoltà) della fisica contemporanea.

Quali sono i sintomi di queste instabilità – si chiede il prof. Carlo Rovelli nella prefazione della versione italiana del libro – che hanno portato la Hossenfelder a queste conclusioni? Certamente una sequenza di predizioni che alcune comunità di fisici teorici consideravano affidabili, e che invece si sono rivelate errate come: la non apparizione delle particelle supersimmetriche, la positivà della costante cosmologica ed il sempre più elevato numero di lavori teorici riguardanti variegate ipotesi di multi-universi ed extra dimensioni per le quali l’evidenza concreta è sostanzialmente bassa. Una fisica avanzatissima quindi che rischia invece di avere semplicemente perso il contatto con il mondo reale.

Alla base di queste derive esiste un’interpretazione sbagliata delle intuizioni di filosofi della scienza come Popper e Kuhn. Dal primo – sottolinea Rovelli – si è tratta l’idea (assurda) che ogni teoria non ancora contraddetta dagli esperimenti debba essere considerata egualmente plausibile. Dal secondo l’idea (errata) che i passi avanti nella scienza siano tagli completamente radicali con il passato: queste idee hanno nutrito un atteggiamento per cui vale la pena di esplorare qualunque ipotesi.

Sabine Hossenfelder, fisica, è ricercatrice presso il Frankfurt Institute for Advanced Studies, ed è autrice del blog di successo sulla fisica Backreaction

Secondo la ricercatrice i fisici sono convinti che le migliori teorie debbano essere belle, naturali ed eleganti. Sfortunatamente tali requisiti sono anche il motivo per cui non c’è stato alcun progresso significativo in fisica teorica negli ultimi quarant’anni.

Ma è tutto da buttare quindi? Non proprio. Per fortuna – rimarca Rovelli – nel grande panorama della ricerca in fisica fondamentale contemporanea, esistono vasti settori che non sono stregati dalla bellezza, né mancanti di una riflessione approfondita e continua. In questo libro appaiono poco, e forse il libro dà quindi un’immagine della fisica contemporanea un po’ più negativa di quanto meriti.

Una strategia per il futuro? Per la Hossenfelder i fisici devono ripensare il modo in cui costruiscono le loro teorie. Sedotti dalla matematica ci ricorda che solo accettando il disordine e la complessità gli scienziati possono scoprire la verità sul nostro universo.

Stefano Primaluce

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