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Kepler-725c, una Super-Terra nascosta: scoperta rivoluzionaria grazie alla tecnica TTV

Da sempre l’umanità guarda verso il cielo con una domanda che risuona profondamente nella nostra coscienza collettiva: “Siamo soli nell’universo?”. La scoperta del primo esopianeta nel 1995, orbitante intorno a una stella simile al Sole, ha aperto uno straordinario capitolo di esplorazione cosmica che continua a crescere e ad affascinare.

Recentemente, un team internazionale guidato dagli astronomi degli Osservatori dello Yunnan, dell’Accademia Cinese delle Scienze (CAS), ha raggiunto un risultato epocale, rivelando l’esistenza di un pianeta chiamato Kepler-725c. Questo corpo celeste, classificato come “super-Terra”, possiede una massa circa dieci volte quella del nostro pianeta e si trova nella preziosa “zona abitabile” della stella Kepler-725, simile al nostro Sole.

La straordinarietà della scoperta, descritta dettagliatamente sulla prestigiosa rivista Nature Astronomy, risiede nella tecnica utilizzata: la Variazione dei Tempi di Transito (TTV). Fino ad oggi, le principali tecniche di identificazione di pianeti abitabili erano il metodo dei transiti e quello della velocità radiale (RV). Tuttavia, entrambi questi metodi hanno significativi limiti tecnici e osservativi, specialmente per pianeti piccoli e con orbite lunghe.

Kepler-725c non transita davanti alla propria stella vista dalla Terra, rendendone impossibile la rilevazione con il metodo dei transiti. Eppure, grazie alla tecnica TTV, che misura minime variazioni nell’orbita di un pianeta già noto (in questo caso Kepler-725b, un gigante gassoso), gli scienziati sono riusciti a dedurre l’esistenza e le caratteristiche orbitali di questo pianeta nascosto. Con un’orbita di circa 207 giorni e un semiasse maggiore di 0,674 unità astronomiche (UA), Kepler-725c riceve circa 1,4 volte la quantità di luce solare della Terra, trovandosi nella regione ideale in cui l’acqua liquida potrebbe teoricamente esistere.

Questa tecnica rivoluzionaria apre orizzonti inesplorati nella ricerca di esopianeti abitabili. La sua capacità di rivelare pianeti non in transito, piccoli e a lungo periodo la rende ideale per individuare mondi che fino ad oggi erano invisibili agli strumenti tradizionali. Grazie a questa innovazione, il sogno di identificare pianeti simili al nostro, una “Terra 2.0”, diventa sempre più vicino alla realtà.

Con l’imminente entrata in funzione di missioni spaziali come la europea PLATO e la cinese ET (Earth 2.0), ci aspettiamo un’accelerazione straordinaria nelle scoperte astronomiche. La tecnica TTV non solo colma un’importante lacuna nella nostra capacità osservativa, ma promette di rivoluzionare il nostro modo di guardare alle stelle, portandoci un passo più vicini alla risposta definitiva a quella domanda che ci accompagna fin dagli albori della nostra civiltà: “Siamo davvero soli nell’universo?”.

Stefano Camilloni

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