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Oltre l’immaginazione: quando le civiltà accendono le stelle – La scala di Kardashev

Provate a chiudere gli occhi. Davanti a voi si spalanca un universo largo 93 miliardi di anni luce, popolato da 2.000 miliardi di galassie, ognuna con miliardi di stelle. Ora apriteli: l’unica mente cosciente che riuscite a mettere a fuoco è la vostra. Dov’è il resto dell’intelligenza cosmica?
È la domanda che perseguitò Enrico Fermi – “Dov’è che sono tutti quanti?” – e che continua a metterci i brividi.

Il metro di Kardashev: quanta potenza può reggere l’immaginazione?

Nel 1964, il fisico sovietico Nikolaj Kardashev tarò un “metro” su scala stellare: misura le civiltà in base all’energia che sanno dominare.

LivelloFonte di energiaPotenza – WattMetafora
0 → 1Un intero pianeta10¹⁶Accendere TUTTE le prese della Terra
1 → 2Un’intera stella10²⁶Costruire una Sfera di Dyson attorno al Sole
2 → 3L’intera galassia10³⁶Giocare a biliardo con miliardi di soli

Secondo i calcoli, noi siamo fermi a 0,75: un’adolescenza tecnologica in cui la specie impara a non incendiare la propria cameretta prima di conquistare il resto della casa.

Perché non siamo ancora al Livello 1?

  1. Energia – Servirebbe produrre diecimila volte l’elettricità odierna e farlo in modo rinnovabile, magari con la fusione nucleare.
  2. Unità – Il pianeta è diviso in circa 200 Paesi; manca un “governo mondiale” capace di far marciare insieme reti elettriche, satelliti, mercati e diritti.
  3. Conoscenza – L’inglese, Internet e la cultura pop globale sono solo bozzoli: non abbracciano ancora ogni villaggio, ogni dialetto, ogni cittadino digitale.

Fintanto che restiamo sotto la soglia, qualsiasi impero alieno di Tipo 1 – per non dire Tipo 2 – potrebbe considerarci una curiosità da museo, non un interlocutore.

Il salto quantico (e poetico) dei Livelli 2 e 3

  • Livello 2 – L’umanità smonta la Miniera del Cielo: colonie su Marte, miniere sugli asteroidi, cilindri di O’Neill che ruotano tra Venere e Giove, e una corona di pannelli che ingabbia la luce solare.
  • Livello 3 – Il sublime: si domano buchi neri, si piega lo spaziotempo, si costruiscono “cervelli-matrioska” attorno alle stelle. La Via Lattea diventa una città luminosa, collegata da rotte più veloci della luce*

*O qualcosa di ancor più inconcepibile, perché la fisica di domani riderà dei limiti che oggi ci paiono invalicabili.

Il paradosso che ci tiene svegli

Se civiltà di Tipo 3 viaggiano tra le galassie, dovremmo vederne le orme energetiche – eppure il cielo è silenzioso. Forse il nostro telescopio non è ancora abbastanza sofisticato.
O forse, il “Grande Filtro” ha già spezzato innumerevoli civiltà adolescenti come la nostra: guerre, crisi climatiche, pandemie, disuguaglianze strutturali.

Meraviglia e responsabilità

Ogni volta che carichiamo il cellulare partecipiamo, in minuscolo, alla gara di Kardashev. Non è solo scienza: è un test di maturità collettiva.
Se superiamo l’esame – se diventiamo Tipo 1 – scopriremo di non essere un puntino insignificante, ma il primo capitolo di un’epopea cosmica.
Se falliamo, l’universo resterà immenso e vuoto, almeno quanto il silenzio che risponde a Fermi. La posta in gioco non è soltanto quanta energia possiamo domare, ma quanta immaginazione morale possediamo. Perché, in fondo, una civiltà capace di incapsulare un sole dev’essere prima capace di illuminare se stessa.

E allora, la prossima volta che guardate un lampione o un raggio di Sole sulla mano, ricordatevi: quella è l’energia che – un giorno – potrebbe trasformarci in architetti di galassie.

Stefano Camilloni

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