Ogni volta che l’uomo supera una nuova frontiera, scopre non solo ciò che si trova oltre l’orizzonte, ma anche qualcosa di sorprendente su sé stesso. Oggi, mentre i viaggi spaziali diventano sempre più frequenti grazie alle missioni commerciali, comprendere come lo spazio influenzi il corpo umano diventa essenziale. Microgravità, radiazioni cosmiche e isolamento estremo sono condizioni così inedite e difficili da affrontare che solo ora cominciamo a comprenderne realmente gli effetti.
Per dare risposta a queste domande cruciali, un team di ricerca guidato dal prestigioso Baylor College of Medicine, con il supporto del Translational Research Institute for Space Health (TRISH), ha dato vita a GENESTAR (Genomic Evaluation of Space Travel and Research), un ambizioso progetto destinato a cambiare il modo in cui guardiamo alla salute nello spazio e sulla Terra.
Che cos’è GENESTAR?
GENESTAR è più di un semplice protocollo scientifico: è un innovativo manuale operativo che definisce uno standard internazionale per raccogliere, conservare e analizzare campioni biologici dai viaggiatori spaziali commerciali. In pratica, rappresenta la chiave per leggere i segreti che lo spazio lascia impressi nel nostro corpo a livello molecolare e genetico.
Attraverso questo approccio, vengono raccolti sistematicamente campioni biologici come sangue, saliva, urina e feci da astronauti e turisti spaziali prima e dopo il loro viaggio nello spazio. Ogni raccolta segue procedure meticolosamente standardizzate, assicurando la massima qualità e comparabilità dei dati, indipendentemente da luogo e missione.
Questi preziosi campioni vengono sottoposti ad analisi all’avanguardia nel campo delle tecnologie “omics”—genomica (DNA), trascrittomica (RNA), proteomica (proteine) e microbiomica (microorganismi)—per individuare con precisione come l’ambiente spaziale modifichi il nostro corpo. GENESTAR costituisce un salto rivoluzionario nella ricerca biologica spaziale, spingendosi ben oltre qualsiasi tentativo precedentemente fatto in questo settore emergente.
Missione Axiom-2: GENESTAR alla prova dello spazio
La prima vera prova sul campo di GENESTAR è stata la missione Axiom-2, un viaggio epocale verso la Stazione Spaziale Internazionale che ha visto coinvolti quattro membri dell’equipaggio nel maggio 2023. Il protocollo ha permesso ai ricercatori di raccogliere e analizzare oltre 300 campioni biologici in momenti diversi: 90, 30 e 3 giorni prima del lancio e in varie fasi dopo il loro ritorno sulla Terra.
I risultati sono stati straordinari: il 98% dei campioni di sangue e oltre il 91% dei campioni non ematici hanno rispettato i rigorosi standard necessari per le più avanzate analisi molecolari. Questa precisione è fondamentale, poiché apre le porte a scoperte che potranno rivoluzionare il nostro modo di affrontare la salute nello spazio e, di conseguenza, sulla Terra.
La sicurezza dei dati: un impegno etico e tecnologico
Un aspetto fondamentale del progetto GENESTAR è la sua attenzione meticolosa alla privacy dei partecipanti e all’integrità dei dati. Ogni partecipante riceve informazioni dettagliate e precise sull’uso futuro dei propri campioni e dei relativi dati. Inoltre, per garantire massima riservatezza, i campioni vengono codificati e anonimizzati in un sofisticato processo a due fasi.
Un ulteriore punto di forza è rappresentato dal sistema di gestione delle informazioni di laboratorio (LIMS), che traccia ogni singolo campione dalla raccolta fino all’analisi finale, consentendo una condivisione affidabile e sicura tra laboratori e ricercatori. GENESTAR offre persino ai partecipanti la possibilità di ricevere un rapporto personalizzato di sequenziamento del genoma completo, rivelando informazioni preziose sulla predisposizione a malattie o sulla risposta a specifici trattamenti farmacologici.
Dallo spazio alla Terra: GENESTAR come ponte verso una medicina migliore
Ma GENESTAR non si limita al viaggio spaziale: ha il potenziale per rivoluzionare anche la salute sulla Terra. La creazione di una vasta biobanca di campioni e dati provenienti da ambienti estremi permetterà ai ricercatori di tutto il mondo di esplorare nuove frontiere nella medicina e nella biologia umana.
Ad esempio, comprendere meglio i processi molecolari della perdita ossea che avviene nello spazio a causa dell’assenza di gravità potrebbe fornire nuove soluzioni per combattere l’osteoporosi, una condizione che affligge milioni di persone, specialmente tra gli anziani.
Il futuro è appena iniziato
Il viaggio di GENESTAR non finisce qui. Il protocollo è già stato utilizzato con successo in una seconda missione (Axiom-3) e il team sta esplorando soluzioni innovative per rendere possibile la raccolta di campioni direttamente in orbita, attraverso dispositivi compatti e autonomi utilizzabili dagli astronauti stessi.
GENESTAR non è soltanto una rivoluzione scientifica e tecnologica: è un’affascinante esplorazione di ciò che significa essere umani, attraverso la lente unica dell’ambiente più estremo che abbiamo mai affrontato. La sua eredità promette di influenzare non soltanto il futuro dell’esplorazione spaziale, ma anche il modo in cui vivremo la nostra salute e il nostro benessere qui sulla Terra.
Stefano Camilloni