in

Oltre i confini della mente: un viaggio alle frontiere della conoscenza tra genetica, cervello e IA

Comprendere quanto i meccanismi biologici, neurali e artificiali influenzino la nostra vita e le nostre scelte è una sfida cruciale del nostro tempo. Il libro Alle frontiere della conoscenza, curato dal fisico Gianpaolo Bellini, offre un affascinante viaggio tra genetica, neuroscienze e Intelligenza Artificiale, con l’intento di rispondere a domande fondamentali sulla natura umana, sulla libertà decisionale e sulla relazione tra uomo e tecnologia.

Durante una recente presentazione al Centro Culturale di Milano, Bellini ha introdotto gli interventi di due dei co-autori, Lorenzo Fontolan e Marco Cristoforetti, i quali hanno illustrato come neuroscienze e IA stiano ridisegnando il modo in cui percepiamo noi stessi e il mondo intorno a noi.

Fontolan, neuroscienziato con esperienze internazionali, ha evidenziato come l’intelligenza umana, a differenza di quella artificiale, si fondi sulla capacità del cervello di costruire continuamente modelli predittivi della realtà. Attraverso esperimenti sorprendenti, come la possibilità di “leggere” immagini visualizzate nella mente di una persona grazie ad algoritmi di IA, ha mostrato come neuroscienze e intelligenza artificiale possano integrarsi, pur mantenendo profonde differenze. «Il cervello non è un filtro passivo», ha spiegato Fontolan, «ma una macchina che anticipa costantemente la realtà».

Marco Cristoforetti, esperto di data science e IA, ha sottolineato la potenza delle reti neurali, sistemi capaci di imparare da grandi quantità di dati per svolgere compiti specifici. Ha chiarito che, sebbene questi algoritmi siano estremamente efficienti, la loro “intelligenza” si basa sulla statistica e sulla ripetizione, piuttosto che su un ragionamento autonomo e creativo simile a quello umano. Cristoforetti ha anche discusso l’importanza di affrontare con attenzione i rischi legati all’uso delle IA, in particolare quelli di omologazione culturale e di limitazione della creatività umana.

La struttura del libro segue un percorso coerente attraverso le tre discipline principali trattate, offrendo una panoramica esaustiva ma al contempo accessibile anche a lettori non specialisti. L’opera si distingue per la capacità di affrontare tematiche estremamente attuali, evidenziando le interazioni, le sovrapposizioni e le differenze tra le varie aree scientifiche.

Uno degli aspetti più interessanti del libro è proprio il tentativo di definire chiaramente il confine tra la nostra libertà e i vincoli imposti dalla biologia, dalle neuroscienze e dagli algoritmi artificiali. Bellini, che ha curato il volume, ha richiamato l’importanza di comprendere tali limiti biologici e tecnologici per poter esplorare consapevolmente nuove possibilità di sviluppo umano.

Nella sezione dedicata alla genetica, curata da Paolo Tortora, viene esplorata la dimensione ereditaria dell’essere umano, evidenziando come il nostro patrimonio genetico possa influenzare non solo il nostro carattere, ma anche la predisposizione a determinate malattie. Tortora riesce a mantenere un equilibrio perfetto tra rigore scientifico e chiarezza divulgativa, permettendo al lettore di apprezzare la portata rivoluzionaria della genetica senza perdersi in dettagli tecnici eccessivi.

La parte centrale del libro, curata da Lorenzo Fontolan, approfondisce come funziona realmente il nostro cervello, con particolare attenzione al ruolo che esso svolge nel costruire modelli predittivi della realtà. Fontolan utilizza esempi pratici e affascinanti esperimenti per dimostrare come neuroscienze e IA possano collaborare, pur mantenendo chiare distinzioni. Emergono chiaramente le peculiarità dell’intelligenza umana rispetto a quella artificiale, come la capacità di anticipare e adattarsi dinamicamente a contesti sempre nuovi.

Nell’ultima parte, l’esperto di data science e IA Marco Cristoforetti illustra con efficacia come funzionano realmente gli algoritmi moderni, chiarendo che la loro forza risiede nella capacità di elaborare grandi quantità di dati, piuttosto che in un vero ragionamento autonomo e creativo. Cristoforetti pone inoltre importanti interrogativi riguardo ai rischi di una progressiva omologazione culturale e di una riduzione della creatività umana derivanti da un utilizzo indiscriminato delle tecnologie di IA.

Alle frontiere della conoscenza non si rivolge solo a un pubblico specialistico. Come sottolineato nella prefazione di Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, questo libro combina chiarezza divulgativa e profondità scientifica, risultando accessibile a chiunque sia interessato a esplorare come queste discipline stiano trasformando il nostro mondo.

In sintesi, Alle frontiere della conoscenza offre un prezioso contributo per comprendere meglio dove finisce il determinismo genetico e tecnologico e dove inizia l’ineffabile spazio della nostra libertà umana, invitandoci a una riflessione profonda su ciò che significa essere umani in un’epoca dominata dalla scienza e dalla tecnologia.

Stefano Camilloni

Vota l'articolo!
[Totale: 4 Media: 5]

Come la polvere spaziale aiuta a formare l’idrogeno molecolare – Ricerca dell’Università di Sydney

Le Super-Terre sono comuni al di fuori del sistema solare: uno studio lo conferma