Sotto il cielo rosso e polveroso di Marte, il pianeta che più di ogni altro cattura l’immaginazione umana, si estende un paesaggio così maestoso e imponente da sfidare ogni nostra percezione di grandezza: Valles Marineris. Questo colossale sistema di canyon, che si estende per oltre 4.000 chilometri, è profondo fino a sette chilometri e ampio abbastanza da contenere intere catene montuose terrestri.
Eppure, malgrado la sua grandiosità, Valles Marineris custodisce ancora segreti profondi sulla formazione planetaria e sulla possibilità che il pianeta rosso abbia potuto ospitare la vita. Le sue pareti esposte narrano la storia antica della crosta marziana, mentre le misteriose Linee Ricorrenti di Pendio (RSLs) accendono il dibattito sulla presenza passata di acqua liquida. Tuttavia, per quanto affascinante, questo tesoro geologico rimane oggi pressoché inesplorato a causa dei suoi terreni ripidi e impervi, inaccessibili ai tradizionali rover.
La soluzione potrebbe arrivare dal cielo. Grazie al successo senza precedenti dell’elicottero Ingenuity della NASA, gli scienziati immaginano un futuro in cui elicotteri autonomi potranno esplorare agilmente le pareti e i pendii vertiginosi di Valles Marineris, raccogliendo preziosi dati scientifici.
Questa visione avanguardistica prende forma già oggi, attraverso studi condotti in luoghi terrestri che somigliano alle condizioni marziane. Nel sud-est dell’Oregon, un team di ricercatori svolge test analogici nei dintorni di Fields. Qui, presso l’Alvord Hot Spring, un pennacchio idrotermale crea condizioni analoghe alle enigmatiche RSLs, permettendo di analizzare come variazioni d’umidità influenzano le osservazioni spettroscopiche.
Vicino, le rocce del Steens Basalt raccontano storie simili a quelle nascoste sotto la superficie marziana. I grandi cristalli di plagioclasio presenti in queste rocce basaltiche offrono un’opportunità unica per calibrare gli strumenti che un giorno voleranno sopra Marte.
Nel sito di Mickey Buttes, un promontorio roccioso alto 600 metri, gli scienziati testano strategie e tecnologie per la navigazione autonoma degli UAV su terreni ripidi e accidentati, simulando le sfide di un’esplorazione aerea su Marte. Qui, ogni volo, ogni dato raccolto, avvicina la realtà di elicotteri marziani che potranno librarsi liberamente, attraversando spazi oggi proibitivi.
I risultati iniziali raccolti nell’estate del 2024 sono già incoraggianti: dati spettroscopici rivelano dettagli promettenti sui cristalli di plagioclasio e sulle dinamiche di umidità dei terreni analoghi alle RSLs. Nei prossimi anni, altre campagne consolideranno queste scoperte, perfezionando tecnologie e metodologie operative.
Immaginate, dunque, un futuro prossimo in cui piccoli velivoli silenziosi sorvoleranno le gole vertiginose e le antiche pareti di Valles Marineris, rivelandone finalmente i misteri nascosti. Con questi esploratori alati, forse riusciremo a comprendere appieno il passato di Marte, portando l’umanità un passo più vicino a rispondere all’eterna domanda: “Siamo soli nell’universo?”.
Stefano Camilloni